“I hope you don’t mind that I put down in words/ How wonderful life is while you’re in the world”
Il mio blog è di lettura veloce ai tempi dei social: lascio ad abili autori il compito di approfondire, qui troverete sempre e solo estratti dei miei punti di vista, sensazioni, esperienze di musicista giramondo. Per questo anche oggi mi affido a 3 punti;-)
ROCKETMAN
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ROCKETMAN andate a vedere questo film! Gli splendori e le miserie partono dalle sedute di riabilitazione di Sir Elton di fine anni ‘80 per liberarsi dalle dipendenze. Da qui ogni flashback è un quadro ricco di fantasia e visioni, ma sempre attraversato da una vena realistica: l’infanzia solitaria, la gavetta, il cinismo del music business. Elton ha prodotto il film e si è lasciato raccontare in un sincero spaccato di una vita consumata fra le luci del palcoscenico e le ombre del proprio malessere. A differenza di altri biopic lo strepitoso Taron Hegerton canta con la sua voce e non in playback.
2
ROCKETMAN e BOHEMIAN RHAPSODY: la sovrapposizione tra due biopic tanto attesi e il successo (inaspettato in queste proporzioni) del film sui Queen, accende la competizione (che fa bene al marketing), ma se davvero dobbiamo tifare per qualcuno a livello cinematografico, Rocketman vince. Fantasia, sopresa, onestà e un altro grande punto: il sesso gay a Hollywood non è qualcosa che viene generalmente descritto e rappresentato autenticamente e Bohemian Rhapsody ne è l’esempio perfetto. Freddie Mercury, icona queer per eccellenza, nella scena più sfacciata segue un camionista (Adam Lambert) in un bagno sporco. Tutto qui, per il resto omertà.
Rocketman ridefinisce la rappresentazione del sesso gay. La scena di sesso tra Taron Egerton e Richard Madden (John Reid) è sensuale e divertente, proprio come dovrebbe essere il sesso, di qualsiasi tipo. Persino nei film più coraggiosi il risultato del sesso tra uomini è macchinoso, ma Rocketman riesce a riprodurre l’omosessualità in maniera sincera, senza trasformare il rapporto sessuale in qualcosa di brutto, oscuro. Basta questo a rendere la pellicola diretta da Dexter Fletcher un caposaldo della cultura cinematografica LGBT.
3
ELTON JOHN l’ho visto in concerto all’Arena di Verona la settimana scorsa: qui un breve video https://www.facebook.com/watch/?v=2335327186744268 grandi emozioni e coinvolgimento di chi come me conosce davvero la sua musica e l’ha ritenuto sempre un punto di riferimento musicale ed espressivo. Ma chi c’era si ricorderà della serata perché Elton ha esordito lamentandosi dei cessi dell’Arena: una lunga lamentela dopo il primo brano, piccata e articolata e “questo posto andrebbe chiuso!” E’ stato un siparietto divertente per noi spettatori (non per lui evidentemente). Ma la vera vita in tour è anche questa? Sì lo è, potrei raccontarvi decine di episodi senza essere Sir Elton. Ma “the show must go on”, e infatti dopo la sfuriata sui bagni ha cantato 3 ore, senza risparmiarsi, animato dal radicale bisogno di dare musica e amore, come nel film; la grinta incrollabile di chi, trascinato nei suoi abissi, trova la forza di rialzarsi e di gridare al mondo “I’m still standing“. Sono i motivi per cui amiamo Elton John e i motivi per cui vi sarà difficile non innamorarvi di Rocketman.
